Ermenegildo Pini

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Carlo Ermenegildo Pini

Carlo Ermenegildo Pini, citato anche come Ermenegildo Pino e noto ai suoi tempi come Padre Pini,[1] (17 giugno 17393 gennaio 1825) è stato un matematico, naturalista e architetto italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver studiato teologia ed esser divenuto sacerdote barnabita, diventò docente di matematica e, in seguito, di Storia naturale presso le Scuole Arcimbolde a Milano e curatore delle collezioni naturalistiche del relativo museo[2]. Nel 1782 fu nominato delegato delle miniere della Lombardia sotto il dominio austriaco, incarico che mantenne anche sotto la dominazione napoleonica[2]. Ricoprì anche il ruolo di deputato della Consulta di Lione.[3]

In ambito architettonico progettò la Basilica collegiata di San Giuseppe di Seregno e i lavori per l'adattamento del palazzo del principe Antonio Tolomeo Trivulzio ad "Albergo de' Poveri" poi conosciuto come Pio Albergo Trivulzio[2].

A lui si devono la prima descrizione dell'adularia,[4] una varietà dell'ortoclasio e del minerale tremolite con il nome di "scerlo bianco" in seguito ai suoi viaggi nell'area del Massiccio del San Gottardo nel 1780, nel 1781[5] e nel 1783.[3]

Il Pini morì ottantasettenne a Milano nel 1825 e venne sepolto al Cimitero del Gentilino, oggi non più esistente; sulla tomba una lapide intitolata al sacerdote ne elencava i meriti e i titoli.[6]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Descrizione di un pantaulo (1783)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giuseppe Gazzeri, Necrologio, in Gian Pietro Vieusseux, Gino Capponi (a cura di), Antologia: giornale di scienze, lettere e arti, XVII, Firenze, Gabinetto Vieusseux-Tipografia Luigi Pezzati, 1825, p. 167. URL consultato il 27 marzo 2017.
  2. ^ a b c Pini Ermenegildo (Milano 1739-1825), su avibushistoriae.com. URL consultato il 24 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2014).
  3. ^ a b Marco Pantaloni, geoitaliani: 1792: Ermenegildo Pini, il bradisismo e i vermi marini nelle colonne del tempio di Serapide a Pozzuoli, su geoitaliani.it. URL consultato il 26 giugno 2016.
  4. ^ Adularia: Adularia mineral information and data., su mindat.org. URL consultato il 13 ottobre 2017.
  5. ^ Roth, p. 2.
  6. ^ SACERDOTE CARLO ERMENEGILDO PINI, in Collezione delle iscrizioni lapidarie poste nei cimiteri di Milano dalla loro origine all'anno 1845..., Porta Ticinese, Milano, G. Tamburini, 1852, p. 118.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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